Usa: poliziotto accoltellato in aeroporto, è un atto di terrorismo

di BEATRICE GALLUZZO - Mercoledì mattina in Michigan, nell’aeroporto della città di Flint, un cittadino canadese di 49 anni di origine tunisina - Amor Ftouhi – ha accoltellato sul collo un agente di polizia, che è stato prontamente ricoverato in ospedale e ora è in condizioni stabili. L’attentatore è stato arrestato e si trova sotto custodia. Le autorità statunitensi hanno dichiarato che l’episodio è “un atto di terrorismo”, ma per ora non ci sono elementi per pensare che Ftouhi abbia agito come parte di un network criminale. Come riportato dal Guardian, l’agente speciale David Gelios ha dichiarato che, allo stato attuale delle cose, “noi lo vediamo come un lupo solitario”.

Ftouhi viveva a Montréal e lavorava per una grossa compagnia assicurativa. E’ entrato legalmente negli Stati Uniti l il 16 giugno. Secondo le prime testimonianze, mercoledì, poco prima di agire, avrebbe passato qualche minuto nella toilette dell’aeroporto. Dopodichè, sarebbe uscito brandendo un coltello e al grido di “Allahu akbar” avrebbe colpito l’agente Jeff Neville. Una volta fermato dalle forze di polizia avrebbe dichiarato “Avete ucciso persone in Siria, Iraq e Afghanistan e stiamo tutti per morire”.

Il ministro della Pubblica Sicurezza canadese, Ralph Goodale, ha rilasciato una dichiarazione in cui definisce il gesto “un atto odioso e codardo”. Ha inoltre aggiunto che le forze dell’ordine canadesi e statunitensi stanno cooperando perchè le ricerche sul caso siano condotte nella maniera più efficiente possibile.

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