Sicilia, terroristi da Tunisia in yacht lusso

di BEATRICE GALLUZZO - Il Nucleo della polizia tributaria di Palermo, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Scorpion Fish”, coordinata dal procuratore del capoluogo siciliano Francesco Lo Voi, ha scoperto una rete organizzativa composta da soggetti italiani e tunisini, aventi alle spalle già diversi precedenti giudiziari, che organizzavano delle traversate in gommone, dalla Tunisia fino alle coste dell’isola italiana, trasportando una serie di individui in grado di pagare questo viaggio costa-a-costa anche migliaia di euro. Per ora sono in stato di fermo 15 persone, accusate di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi.

L’elemento più sconcertante emerso da quest’inchiesta è stata la possibilità, sfiorata, che i suddetti scafisti imbarcassero individui potenzialmente pericolosi, già ricercati dalle autorità in patria, o aventi possibili connessioni con varie organizzazioni di matrice jihadista. E’ venuto alla luce, infatti, che era stato già messo in programma, per determinati soggetti, un viaggio che avrebbe avuto come destinazione Trapani.

Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire i dettagli organizzativi di cinque traversate; una di queste è stata intercettata in tempo reale, permettendo di identificare le quattordici persone a bordo e di sequestrare un quintale di sigarette di contrabbando. La Finanza ha poi confiscato dieci automobili e due imbarcazioni dell’organizzazione criminale, la quale, se avesse continuato la sua opera in completa impunità, avrebbe guadagnato, secondo le prime stime, oltre 100.000 euro.

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