Ma da quando nello Studio Ovale della Casa Bianca è andato ad accomodarsi Mister Donald J. Trump, le cose sono leggermente cambiate. Solo nei due mesi di marzo e aprile il numero dei “morti per errore” ha subito un’energica impennata, in modo particolare dall’inizio della riconquista di Mosul e Raqqa, e al momento si contano più di 300 vittime civili confermate dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Secondo le stime dell’organizzazione non governativa Airwar però, che si occupa di monitorare costantemente il numero delle vittime innocenti dei raid aerei, negli ultimi tre anni il numero dei civili rimasti uccisi oscillerebbe tra i 3.817 e i 6.025. Questi però, imputabili a USA e alleati. Il numero totale prendendo in considerazione anche le operazioni della Russia sale vertiginosamente, arrivando a collocarsi tra i 10,331 e i 15,233.
Il Presidente Trump ha detto più volte di considerare la politica del suo predecessore “troppo debole”nei confronti dell’isis. Da qui la volontà di condurre delle operazioni militari più violente e incisive. A quanto pare, a qualunque costo.
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