Bankitalia. Visco: 'Priorità il lavoro, avanti con riforme. Niente retromarce'


di MARCO MONGELLI - Il debito pubblico e i crediti deteriorati rendono vulnerabili l'Italia: lo dice il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni Finali, in cui chiede un nuovo sforzo eccezionale per superare la crisi. "La centralità è il lavoro", afferma Visco. Perché è qui che si vede "l'eredità più dolorosa della crisi".

Niente retromarce, dunque. Anzi: avanti con le riforme. "Gli squilibri vanno corretti tempestivamente, altrimenti prima o poi si pagano - incalza il governatore -. Sul terreno delle riforme, su quello della finanza pubblica, per le banche servono altri passi in avanti".

"L'adeguamento strutturale dell'economia - rileva ancora - richiede di continuare a rimuovere i vincoli all'attività d'impresa, incoraggiare la concorrenza, stimolare l'innovazione" mentre sul fronte della spesa pubblica "deve tornare a crescere la spesa per investimenti pubblici in calo dal 2010".

Debito pubblico e Npl - Il debito pubblico e i crediti cosiddetti deteriorati "riducono i margini di manovra dello stato e degli intermediari finanziari; entrambi rendono vulnerabili l'economia italiana alle turbolenze sui mercati e possono amplificare gli effetti delle fluttuazioni cicliche". Visco sottolinea che "l'elevato debito pubblico è un fattore di vulnerabilità grave, condiziona la vita economica del paese".

Priorità lavoro - "La questione del lavoro è centrale" ed è soprattutto su questo mercato che "vediamo l'eredità più dolorosa della crisi". Secondo Visco nell'ultimo biennio si sono registrati miglioramenti grazie anche agli sgravi contributivi. Parlando delle misure di riduzione dei costi adottate in passato, per Visco, "i pur significativi benefici in termini di occupazione si sono rivelati effimeri perché non sono stati accompagnati dal necessario cambiamento strutturale di molte parti del nostro sistema produttivo".

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