Yuri Guaiana, attivista per i diritti dei gay fermato in Russia è arrivato a Malpensa.

(Foto TWITTER)

di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - L'attivista italiano dell'associazione "Certi diritti" Yuri Guaiana, fermato a Mosca dalla polizia locale, insieme ad altri attivisti russi, Alexandra Aleksieva, Marina Dedales, Nikita Safronov e Valentina Dekhtiarenko, mentre consegnavano alla Procura le firme raccolte dalla petizione, contro il trattamento dei gay in Ceceni, .è rientrato da poche ore a Malpensa, accolto dai familiari.

Il segretario dell'Associazione Leonardo Monaco ha dichiarato, che Guaiana è stato bloccato mentre stava consegnando pacificamente oltre 2 milioni di firme, raccolte in tutto il mondo attraverso una petizione digitale, per chiedere giustizia e verità su quanto sta accadendo in Cecenia nei riguardi dei gay. Guaiana subito dopo il rilascio ha dichiarato "Adesso sto correndo in albergo su una macchina messa a disposizione dal consolato che ringrazio per l'assistenza, faccio i bagagli e cerco di uscire il prima possibile dal Paese, che è fondamentale, perché c'è un processo a mio carico.

Mi contestano di aver fatto una manifestazione non autorizzata e di aver fatto resistenza a pubblico ufficiale, cosa assolutamente non vera". Infatti, gli attivisti sono stati fermati, secondo la testa snob, perché hanno violato l'articolo 20.2 del codice amministrativo russo, ovvero, aver manifestato senza autorizzazione. Il Ministro della Giustizia Orlando durante una conferenza stampa ha ribadito "I passi indietro molto gravi sui diritti potrebbero apparire questione di altri ma non lo è. Le notizie dalla Cecenia e quello che è successo in Russia desta preoccupazione".

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