Torino: Luigi Garofalo, ex-marito stalker, ha tentato il suicidio

(Foto ANSA)

di ILEANA CIRULLI - L'appello e le quindici denunce fatti dall'ex-moglie di Luigi Garofalo, padre dei suoi figli, affinché fosse lasciato una volta per tutte in cella, hanno fatto il giro del Paese. Così, il torinese ha cercato di togliersi la vita, tagliandosi con un rasoio da barba le vene, nel carcere di Torino. L'uomo aveva manifestato già il suo disagio al suo avvocato, al quale aveva detto di essere stanco di quella "gogna mediatica".

Il 46enne è stato medicato nell’infermeria del carcere e ora è sorvegliato a vista. Garofalo era stato arrestato per la prima volta lo scorso 8 marzo, dopo che aveva puntato una pistola contro il figlio 19enne che, a suo dire, prendeva le parti della madre; una seconda volta mercoledì scorso, dopo che, uscito dal carcere e messo ai domiciliari, si era recato al bar di famiglia e avrebbe minacciato la moglie di morte.

L'uomo, dal canto suo, ha sempre negato le accuse e mercoledì 29 aprile aveva mandato una lettera all’ex consorte, nella quale si diceva pentito. La donna, però, non si arrende e difende la sua convinzione che l'uomo debba essere rinchiuso per il suo bene e quello dei suoi figli.

L'avvocato di Garofalo, al contrario, continua a sostenere che non esistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti del torinese e il racconto della donna, circa l'episodio del bar, deve essere confermato. L'unica testimone della presunta aggressione di mercoledì scorso non ha sentito alcune minacce.

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