Pomezia, nel registro degli indagati l’amministratore di Eco X


di BEATRICE GALLUZZO - Iniziano le indagini per chiarire le responsabilità circa il rogo divampato il 5 maggio nello stabilimento ECO X a Pomezia, e il primo ad essere iscritto nel registro degli indagati, come dichiarato dal Procuratore di Velletri, è l’amministratore unico dell’attività. Le accuse sono di incendio e inquinamento colposo. Ma allo stato attuale delle cose, ancora non ci sono abbastanza elementi per parlare di incendio doloso, secondo quanto dichiarato dal Procuratore. "Le cause del rogo sono ancora ignote ma è stato accertato che l'innesco è avvenuto all'esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti”, ha aggiunto. In ogni caso non si esclude che l’incendio possa essere stato di natura accidentale, per esempio provocato da un mozzicone di sigaretta.

Da oggi comunque sono partiti i 12 campionamenti di latte ovino-caprino previsti dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana per accertare che non risulti contaminato da sostanze nocive. L’istituto ha ricostruito gli eventi e rilevato all’anagrafe gli stabilimenti che ricadono nell’aria “a rischio”, e quindi inseriti nel programma di campionamento. E’ fissata per il 15 maggio la riunione conclusiva di questo ciclo di analisi.

In ogni caso, come si legge in un’ordinanza emessa dal Comune di Pomezia in data 11/05, permangono nell’area di 5 km dallo stabilimento i divieti di raccolta, vendita e consumo di prodotti ortofrutticoli; di pascolo degli animali; di utilizzo di foraggi prodotti nel raggio della suddetta area potenzialmente interessata dalla ricaduta delle emissioni nocive e si raccomanda il mantenimento del bestiame in luogo chiuso, evitando il razzolamento.

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