(LA REPUBBLICA)
di BEATRICE GALLUZZO - Una delle ennesime tragedie che quotidianamente riguardano i migranti che attraversano il Mediterraneo ha visto oggi l’uccisione di un giovane, il cui corpo si trovava a bordo della nave Phoenix di proprietà della ONG Moas. Il giovane non ha voluto dare il suo cappello a un trafficante, il quale gli avrebbe quindi sparato, ferendolo a morte. La nave è attraccata a Catania, con a bordo 394 persone.
La notizia dell’accaduto, riportata dai testimoni stessi del fatto, è stata poi resa pubblica da Regina Catambrone, co-fondatrice dell’ONG Moas, insieme a suo marito Christopher. L’organizzazione è stata creata dai coniugi dopo il disastro a largo Lampedusa avvenuto nel 2013, con 400 vittime annegate nel Mar Mediterraneo.
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