L'Opinione: Francia, corsa all'Eliseo per i nuovi partiti, la vecchia classe politica finisce KO.

(Foto AFP)

di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - Il secondo turno delle presedenziali francesi, il 7 maggio, vedrà protagonisti Emmanuel Macron del partito "En Marche", con il 23% di consensi e Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front Nazional, che ha ottenuto circa il 22% dei voti. Fillon, Mélenchon, Hamon e tutti gli altri che ambivano all'Eliseo sono stati fatti fuori da due partiti "nuovi". Queste elezioni hanno cambiato il volto della politica francese. Dopo 60 anni di storia della Quinta Repubblica, le vecchie classi politiche che da sempre erano rappresentate all'Eliseo, sono state smantellate. Si è verificato un crollo dei partiti storici, dovuto molto probabilmente alle colpe dei loro leader. Gli scandali che hanno colpito il leader di centro-destra dei Repubblicani Francois Fillon e le colpe di "cattivo governo" del Presidente uscente Francois Hollande, hanno allontanato i francesi dai partiti che da sempre sono stati protagonisti del Paese.

Le testate giornalistiche come il Wall Street Journal, parlano di una condanna delle forze politiche tradizionali. Il Daily Mail ha scritto che è in atto una "nuova rivoluzione francese" e una umiliazione della vecchia classe politica. La Francia si ritrova ora a dover scegliere tra due candidati, profondamente diversi tra loro.

Da una parte Emmanuel Macron, ex Ministro dell'Economia nella presidenza Hollande, che da un anno ha dato vita con successo al suo partito, "En Marche", con l'intenzione di creare un governo nuovo, talentuoso, rinnovare la politica e la società. Egli nella sua campagna elettorale ha parlato ad una Francia "aperta", che non vuole avere confini, desiderosa di essere protagonista di un nuovo progetto europeo.

Dall'altra parte Marine Le Pen, più estremista, a favore del "protezionismo", della chiusura dei confini, e che vorrebbe dare il via alla FREXIT, l'uscita della Francia dall'Unione Europea. Durante la propaganda elettorale, la Le Pen si è rivolta alla pancia dei francesi, toccando il tema della paura e gli innumerevoli attentati di cui il Paese è stato protagonista.

Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha rilevato una Francia lacerata e le Temps, giornale svizzero, ha scritto di un'equazione a due incognite. Al ballottaggio, qualsiasi scelta faranno i francesi, cambieranno il volto della loro Nazione, con conseguenze per l'Unione europea e il Mondo intero. La Merkel, Juncker tifano Macron con la speranza che possa bloccare l'avanzata populista che ha visto già l'elezione di Trump in America e la Brexit in Gran Bretagna. La paura di vedere al ballottaggio due leader con la stessa intenzione di porre fine ad una Francia in Ue, come Le Pen e Mélenchon, è passata, ma il timore di una vittoria dell'estrema destra è ancora alto.

Antonio Tajani presidente dell'Europarlamento confida nella Francia che, secondo lui, non avrà una guida anti-europea. Mentre Federica Mogherini vede Macron come la speranza per la nuova generazione. In Italia le reazioni al risultato francese sono state variegate. Il Pd dà sostegno a Macron con Renzi che quasi si identifica in lui, Berlusconi anti-Le Pen spera nella sua sconfitta, non tanto per Macron che rappresenta pur sempre la sinistra, ma per tenere a bada le velleità di leadership nella coalizione di centrodestra italiana di Salvini, leader del carroccio, che si congratula con la Le Pen per il risultato storico del suo partito.

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