Incontro Gentiloni - Trump a Washington, i temi caldi: lotta al terrorismo e Libia

(Foto REPUBBLICA)

di BEATRICE GALLUZZO - E’ avvenuto ieri il primo incontro tra il Premier Paolo Gentiloni e il Presidente Donald Trump. Formalità di rito, strette di mano.Trump sottolinea “Non vedo l’ora di essere in Sicilia”, in occasione del G7 a Taormina il 26 e 27 maggio.

Uno dei temi principali nel faccia a faccia tra i due Presidenti è stata la faccenda libica, per la quale risoluzione Gentiloni ritiene fondamentale la cooperazione degli USA. Come aveva fatto notare anche nel suo intervento al Center for Strategic and International Studies a Washington, il Premier crede fortemente in un lavoro congiunto per dare stabilità al Paese, in modo da evitare una divisione in “sfere di influenza” da parte di altre Potenze. Ma la risposta di Trump appare chiara “Non vedo un ruolo degli Stati Uniti in Libia”. Anche perchè le truppe statunitensi sono impegnate in Iraq e Siria.

Per quanto riguarda la richiesta da parte di Washington di portare al 2% del PIL le spese per la difesa, come previsto dalla NATO, Gentiloni risponde che saranno aumentate sì, ma in modo progressivo.

Alla conferenza stampa congiunta si sottolinea anche il ruolo di Mosca, nell’ambito della lotta al terrorismo attraverso un approccio che preveda un’ampia collaborazione e un impegno comune attraverso la negoziazione. In ogni caso, per quanto riguarda la Siria, le visioni dei due Governi convergono: lo scenario futuro del Paese non prevede la permanenza di Bashar Al Assad.

Comunque Paolo Gentiloni appare fiducioso. Sicuramente non ha rinunciato al sensazionalismo nel dichiarare che “questo può essere l’anno della sconfitta di Daesh”.

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