Governo alza la crescita del 2017 a +1,1 e taglia il deficit al 2,1% del Pil


di MARCO MONGELLI - Il governo ha alzato la stima di crescita del 2017 a +1,1% da +1% e ridotto l'obiettivo di deficit "attorno al 2,1% del Pil" dal 2,3% dello scorso autunno. Lo ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni presentando a Palazzo Chigi il Documento di economia e finanza (Def) con il nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica.

"Abbiamo conti in ordine e li abbiamo non aumentando le tasse ma accompagnando il risanamento con misure di sviluppo", ha detto il premier. Il Pil è ridotto invece a +1% da +1,3% nel 2018 e a +1% da +1,2% nel 2019 a causa del più severo percorso di risanamento del deficit. Il target di deficit dovrebbe infatti essere confermato nel 2018 all'1,2% del Pil. L'anno prossimo "c'è una previsione di deficit che è del Patto di stabilità europeo e che è di per sé molto severa e rispetto alla quale noi lavoreremo nei prossimi mesi, perché siamo convinti che la discussione avviata in Europa possa portare a esiti positivi", ha detto Gentiloni alludendo alla possibilità che l'Italia possa ottenere nuova flessibilità sui conti dalla Commissione europea.

"I numeri sulle privatizzazioni sono confermati. Troveremo il modo e i canali, anche originali, per gestire questo aspetto che è di molteplici benefici", ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Un'ipotesi all studio prevede il conferimento a Cassa depositi e prestiti (Cdp) di partecipazioni per almeno 20 miliardi, secondo una fonte a conoscenza del dossier. Il Tesoro attualmente possiede il 23,58% di Enel, il 4,34% di Eni, il 29,26% di Poste Italiane oltre al 30,20% di Leonardo e al 53,37% di Enav.

A settembre l'esecutivo aveva fissato come target per i proventi da privatizzazioni 0,5 punti percentuali di Pil l'anno sia nel 2017 sia nel 2018. Accanto al Def il consiglio dei ministri ha approvato la manovra correttiva da 3,4 miliardi promessa all'Europa.

"È un aggiustamento pienamente strutturale, che realizza i 3,4 miliardi nel 2017 e un ammontare superiore per gli anni successivi. L'aggiustamento strutturale è in gran parte ottenuto tramite un efficientamento dell'amministrazione tributaria e misure di lotta all'evasione. Solo una parte riguarda tagli spesa", ha detto Padoan. Il Piano nazionale per le riforme (Pnr), una sezione del Def, prevede investimenti per 47,5 miliardi al 2032. Di questi circa 25 sono pronti per essere allocati e 9 andranno a Rete ferroviaria italiana (Rfi), del gruppo Ferrovie dello Stato, ha detto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.

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