Oscar 2017: dopo il passaggio di statuetta è "Moonlight" il miglior film. La la land trionfa lo stesso

di ILEANA CIRULLI - L'89ª edizione della cerimonia degli Oscar si è svolta, ieri notte, sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles ed è stata condotta da Jimmy Kimmel. La serata ha avuto inizio con l'esibizione di Justin Timberlake, il quale ha cantato Can't stop the feeling, mentre il finale è stato più movimentato. A dover assegnare il premio più importante, ovvero quello per la categoria «miglior film», vi erano Warren Beatty e Fay Dunaway, che dopo un momento d'esitazione hanno annunciato: «Vince La La Land».

Il cast del musical di Damien Chazelle è subito salito sul palco, ma ad interrompere il discorso di ringraziamento già cominciato dai produttori è stato proprio uno di loro, Jordan Horwitz, che ha mostrato il biglietto giusto dove veniva proclamato come vincitore Moonlight. Berry Jenkins, il regista di Moonlight, ha  chiarito la situazione alla stampa: «Ho chiesto di vedere la busta. Quando ho avuto modo di leggere, ho visto che c'era chiaramente scritto Moonlight. Il fatto è che nella busta c'erano due biglietti». Il biglietto letto da Beatty e Dunaway, il primo ad essere estratto dalla busta, era una copia del biglietto servito qualche momento prima e in cui si dichiarava la vincita di Emma Stone nella categoria «miglior attrice» con, appunto, La la land. Ad ogni modo, la PriceWaterhouseCooper - la società che si occupa del conteggio dei voti agli Oscar - ha  subito aperto un'inchiesta per indagare sull'accaduto.

Damien Chazelle ha dovuto cedere, sul palco, la statuetta al film vincitore, ma la serata non è andata tanto male per il suo film che, su 14 nomination, è riuscito a conquistare 6 statuette: miglior attrice protagonista - Emma Stone -, miglior regia, miglior canzone, miglior colonna sonora, miglior fotografia e miglior scenografia.

Come «miglior attore protagonista» è stato premiato Casey Affleck, con Manchester by the Sea. Significative sono state le premiazioni di due attori di colore: Viola Davis, per Fences, e Mahershala Ali - il primo musulmano a vincere un Oscar - per Moonlight, rispettivamente come miglior attrice e miglior attore non protagonisti.

La serata è stata poco politicizzata. La critica più dura è arrivata dal regista iraniano Asghar Farhadi, vincitore nella categoria «miglior film straniero» con Il Cliente. Il regista non ha neanche provato a venire negli Stati Uniti, ma ha mandato un messaggio: «La mia assenza è un atto di rispetto verso i miei concittadini e quelli degli altri sei Paesi, colpiti da una legge disumana che vieta l’ingresso degli immigrati negli Usa». Solidale verso questo tema è stato anche il vincitore italiano di questi Oscar, Alessandro Bertolazzi, che ha ricevuto il premio per «miglior trucco» con Suicide Squad, insieme a Giorgio Gregorini e Christopher Nelson, e che ha concluso il suo discorso affermando: «Io sono italiano. Questo Oscar è per tutti gli immigrati».

Posta un commento

0 Commenti