(Foto CORRIERE DELLA SERA)
In quest’operazione, eseguita in tre regioni italiane (oltre la Calabria, anche la Basilicata e la Lombardia) sono stati sequestrati beni per circa 40 milioni di euro.
Si è potuto constatare e documentare che il clan dei Piromalli dominano completamente Gioia Tauro e l’intero mandamento tirrenico con un sostenuto controllo degli apparati imprenditoriali, in particolare nel settore agro-alimentare.
Il principale esponente della cosca, Antonio Piromalli, da molti anni residente a Milano, stabiliva un forte collegamento tra il capoluogo lombardo e Gioia Tauro, attraverso i suoi due cognati. Antonio oramai aveva conquistato il mercato ortofrutticolo di Milano e poteva vantare addirittura diramazioni negli Stati Uniti, dove l’Fbi sta investigando.
Grazie alle intercettazioni telefoniche e all’attività investigativa, i Ros sono riusciti a documentare tutto il narcotraffico che passa dal porto di Gioia Tauro e la penetrazione della cosca nel settore economico della Piana dove i Piromalli avevano progettato la realizzazione di un centro commerciale.
E’ stato appurato che le risorse di provenienza illecita venivano reimpiegate in società di abbigliamento e in imprese edili e alberghiere.
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