Calcio. Ventura: "Questa è la strada giusta da seguire: serve il ricambio in Nazionale"

ROMA - "La gente mi ferma per strada e mi dice che questa è la strada giusta, di proseguire così. Questo è un segnale importante” ha dichiarato il commissario tecnico della Nazionale Gianpiero Ventura, ospite del seminario 'Il calcio e chi lo racconta' organizzato dall'Ussi a Coverciano.

"La prima domanda che mi hanno fatto è stata cosa mi aveva lasciato l'Europeo ed istintivamente ho risposto che avevo ereditato la Nazionale più vecchia degli ultimi 30 anni. Dopo l'Europeo eravamo di fronte a un bivio. Secondo me, a differenza degli ultimi anni, molti giovani stavano sbocciando ed era il caso di fare un ricambio generazionale. Il tutto andava fatto non subito ma andava fatto. Abbiamo iniziato bene perchè si è percepito che questa era la strada giusta. Ho anche iniziato a far visita alle varie squadre per parlare con quasi tutti i presidenti e gli allenatori e spiegare cosa volessi fare, spiegando i vantaggi di certe convocazioni. La prima società che ho incontrato è stata la Juventus e la prima cosa che mi ha detto Andrea Agnelli è stata: 'Gianpiero non mi parlare di stage'. Gli ho spiegato che non era quello che volevo fare e lui si è rilassato perchè gli ho tolto la preoccupazione maggiore. Inutile fare stage a Barzagli e Bonucci che giocano durante l'anno 70 partite. Volevo valutare i giovani e togliere loro l'ansia da prestazione che potevano avere in Nazionale e ho convocato quei giocatori che potevano in prospettiva inserirsi nel gruppo. Abbiamo uno zoccolo duro importante, ma ho cercato quegli elementi che potevano un giorno rendersi utili. Ho convocato 22 giocatori e li voglio portare avanti e farò altre convocazioni con loro, per poi fare due-tre partite amichevoli internazionali con questi giocatori. Gagliardini, che mi ha colpito per la personalità tecnica quando l'ho visto più volte con l'Atalanta, quando è arrivato perchè Marchisio aveva un problema, quando si è seduto con Buffon e gli altri, per tre giorni non ha parlato. Sembrava un bambino intimorito e invece quando è andato via era uno di noi. Quando l'ho chiamato con i giovani, lo stesso Gagliardini è tornato con grande umiltà. Ho visto durante lo stage allenamenti di grandissima intensità e con una autorità assoluta. Finita questa convocazione ho deciso di monitorare i 22 giocatori convocati per lo stage per capire come avrebbero risposto e la risposta è stata straordinaria. Gagliardini è stato il migliore in campo contro la Roma, Lapadula e Caprari hanno fatto gol. Abbiamo fatto bene ai calciatori e anche alle società. Questo è stato il primo passo, l'inizio di un percorso, abbiamo mosso acque stagnanti. Si parlava sempre di quello che era stato fatto e non di quello che c'era da fare. Ora c'è un'idea di futuro. C'è anche da qualificarsi per i prossimi Mondiali quindi il lavoro che stiamo facendo non è semplice ma crediamo in quello che stiamo facendo. Dal punto di vista tattico quando sono arrivato si è parlato del perchè ho dato continuità a quello che era stato fatto all'Europeo. Conte aveva lavorato da allenatore e non da selezionatore per 40 giorni prima e durante l'Europeo, e ha costruito una squadra. Non potevo che ripartire da lì, facendo delle riflessioni. Questa è un'annata dove ci sono molti esterni offensivi e pochi centrocampisti e abbiamo provato un modulo con due attaccanti e due esterni offensivi. Un modulo abbandonato con la Germania ma che conto di riprendere in futuro. Sono convinto che, se ci qualificheremo, faremo anche un grandissimo Mondiale. C'è grande disponibilità e voglia. Basti vedere come si allena e come cerca di migliorarsi Barzagli. Ci sono tutti i presupposti per fare qualcosa di importante. Queste sono parole, poi sara' il campo a parlare".

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